mercoledì 22 giugno 2011

MESTRE AL DI LA' DEI LUOGHI COMUNI











A dispetto della folta schiera di prevenuti incalliti che ancora oggi insistono a torto nel ritenerla tout court brutta, Mestre, con buona pace di essi, è indubitabilmente oggigiorno, grazie al suo continuo rinnovamento di questi ultimi anni, non solo la città d’Italia forse al primo posto per il verde pubblico, in virtù dei suoi ampi parchi, dei suoi lunghi viali alberati e delle sue numerose e provvidenziali “oasi” di verde distribuite un po’ in tutta la sua superficie, ma anche una città ogni giorno di più accattivante e gradevole sotto il profilo estetico – se non addirittura bella, quantomeno in alcuni suoi tratti – nonché, per il resto, una città viva e vivibile, in sintonia con la contemporaneità, come poche altre.

Ma per rendersi conto di tutto ciò occorre, ovviamente, che si guardi finalmente a essa con obiettività e pacatezza: senza più cioè gli anacronistici pregiudizi intellettuali di una certa cultura passatista, affatto avversa al nuovo, o la supponenza gratuita e acritica di taluni insularisti e neo-insularisti con cui la si è guardata a lungo in passato e con cui molti continuano ancora oggi, a torto, a guardare a essa.

ENZO PEDROCCO


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